Monday 13 September 2010

Sottile maschilismo

Leggo un domanda & risposta su D di Repubblica con l'architetto Mario Botta e mi rimane in testa questo scambio:

D: "Entra in una stanza dove ci sono tre donne: chi e perché attrae la sua attenzione?"
MB: "La più immobile, la più silenziosa"

.....

Ma ci immaginiamo le stesse cose dette su un uomo? Sbaglio, o appartiene ad una generazione attaccata al mito della donna che non crea problemi?

p.s. anche a me Mario Botta piace immobile e silenzioso.

Tuesday 3 August 2010

Ennesimo episodio di razzismo in Italia

Mi è stato segnalato oggi un'evento abbastanza vergognoso avvenuto al Zion Beach nel litorale romano. Io non ci sono mai stata, ma pare sia un luogo abbastanza esclusivo con un'atmosfera tipica da spiaggia tra musica raeggae, bambini, bagnanti, castelli di sabbia e le solite patate.

Ora in un giorno come gli altri, in questo luogo apparentemente idilliaco, un vecchio ambulante africano è stato assalito verbalmente e fisicamente da qualche membro dello staff. La mia fonte mi ha raccontato che "prima gli hanno dato una capocciata, poi stavano passando a picchiarsi con dei bastoni, ma sono stati divisi dagli altri venditori ambulanti". A quel punto gli altri membri dello staff hanno gridato dai microfoni: "Negri di merda, siete voi che avete rovinato l'Italia".

Alcuni bagnanti se ne sono andati via indignati ma, com'è prevedibile, molti sono rimasti reagendo con completa indifferenza. Pare inoltre che questo non sia il primo episodio di questo genere.

Ora, noi che siamo persone civili non possiamo continuare a nascondere la nostra vergogna sotto il tappeto. Eventi come questo sono intollerabili e continuano ad infangare la reputazione della società italiana e la possibilità di raggiungere l'armonia in una civiltà multiculturale.

Per questo motivo è necessario DENUNCIARE qualsiasi episodio di razzismo. Se avete testimonianze fotografiche o video, o se conoscete qualcuno dei presenti fatevi sentire. Per maggiori informazioni date uno sguardo al gruppo dello Zion su Facebook.

Friday 11 June 2010

Some things never change

Bernard: "Don't tell me about the press. I know exactly who reads the papers:
The Daily Mirror is read by people who think they run the country;
The Guardian is read by people who think they ought to run the country;
The Times is read by the people who actually do run the country;
The Daily Mail is read by the wives of the people who run the country;
The Financial Times is read by people who own the country;
The Morning Star is read by people who think the country ought to be run by another country; And The Daily Telegraph is read by people who think it is.

Sir Humphrey: Prime Minister, what about the people who read The Sun?

Bernard: Sun readers don't care who runs the country, as long as she's got big tits".

(Yes, prime Minister)

Free Italy

Tuesday 25 May 2010

Veltroni a Che tempo che fa

Si parla di Mafia, finanza, il futuro e il passato dell'Italia.



Embè? La sinistra si sta svegliando?

Sunday 23 May 2010

Lega che??

"Un'ora di fischi, urla, slogan. In quattrocento, quasi tutti giovanissimi, hanno contestato stasera in piazza Costituzione a Cagliari il comizio della Lega Nord Sardinia, la lista che in provincia di Cagliari sostiene per la presidenza il senatore "ribelle" del Pdl Piergiorgio Massidda".

Scusate?? Ho sentito bene? Lega Nord Sardinia? Ma non è un ossimoro?

L'Italia è ormai un paese di figure retoriche....non che figure di merda.

Feministing

Saturday 22 May 2010

Do I look illegal to you?



In Arizona hanno passato una legge su cui sbaverebbero sopra quelli della Lega. Ogni straniero - in genere proveniente dal confinante Messico - può essere fermato e arrestato se non è in possesso di documenti che provano il suo diritto di residenza nel paese.
Insomma, questo obrobrio di politica ha dato inizio ad una grande campagna a cui hanno preso parte anche celebrità. Certo, è una grossa operazione di marketing. La mia domanda è: possiamo fare una cosa del genere in Italia?

Wednesday 5 May 2010

L'ultima parola

Stasera sono andata ad ascoltare un intervento di Marco Travaglio e Antonio Padellaro alla London School of Economics. E ho ascoltato, ascoltato e ascoltato. Poi ho fatto una domanda e non sono rimasta soddisfatta dalla risposta. Ho scritto una lettera a Padellaro ma data la difficoltà di trovare il suo indirizzo e-mail non mi resta che pubblicarla qua.

Gentile Antonio Padellaro,

Le scrivo perché non sono rimasta soddisfatta dalla sua risposta a proposito di quanto sia chiuso il mondo del giornalismo. Lei mi propone di mandarle un'idea per un'inchiesta, pronta e impacchettata. Prima di tutto che garanzie ho che il vostro giornale non prenda la mia proposta senza darmi alcun credito? Secondo, e più importante, come mai ci si aspetta che io abbia già i contatti adatti e il tempo (non pagato) per lavorare ad una storia di tipo investigativo se io sono una giornalista al principio della mia carriera? È un po' come chiedere ad un nuovo impiegato di un'azienda che si occupa di investimenti che può essere pagato solo se porta un nuovo contratto con un'azienda (così per farle un esempio). È un po' assurdo. Una persona che entra in una nuova professione ha diritto, secondo la mia umile opinione, ad essere in un certo senso accudita da un mentore che gli insegni la professione.

La sua riposta sarebbe che queste cose si imparano nella scuola di giornalismo. Sono d'accordo. Ma io so che le uniche università da cui pubblicazioni come la vostra prendono stagisti sono quelle convenzionate, come il Sacro Cuore e la LUISS. Ci sono due tipi di persone che vanno a queste università. Quelli che hanno ottenuto una borsa di studio (che spesso sono conferite seguendo pratiche poco trasparenti) e quelli che se lo possono permettere: i privilegiati, i ricchi.

Ma parliamo anche dello stage. Chi si può permettere di lavorare gratis? I privilegiati, i ricchi. Magari prendete amici di amici. Mi dica che lei non l'ha mai fatto.

In questo modo il giornalismo non è democraticamente rappresentativo, e in mia opinione dovrebbe esserlo. Per esempio lei conosce molte persone che assumono seguendo le regole delle uguali opportunità. Lei ha mai impiegato uno straniero, un musulmano, più donne che uomini? Il giornalismo è composto dalla classe privilegiata. E forse è anche per questo che l'Italia si trova al 72esimo posto di Freedom House.

Cordiali saluti,

Federica Cocco

Thursday 1 April 2010

Niente opposizione, ovvero ho una nuova teoria e penso di avere ragione

Basta, non facciamo più opposizione al governo Berlusconi. Lasciamo che le cose peggiorino per un po', finché la gente capisce. Così non basta dobbiamo veramente soffrire.

Non penso che questa sia la tattica del PD, finora nessuno se n'è reso conto ma è meglio che le cose peggiorino perché non abbiamo ancora toccato il fondo. Tutto quello che è successo in Italia: dal fatto che abbiamo un primo ministro effettivamente criminale, un governo che ha legami con la mafia, un economia in crisi, una pessima situazione per le donne e così via.... basta che pensiate alla legge di Murphy...c'è ancora molta strada da fare!

Dobbiamo arrivare ad una nuova età buia perché la gente si renda conto, e ci sia una reazione. È l'unico modo.

Ce lo insegna la storia. Pensate all'illuminismo, un'età gloriosa che si è succeduta ad una terribile e sanguinosa: la guerra dei trent'anni.

Così le rivoluzioni post-coloniali degli stati africani, intere popolazioni coalizzate assieme contro lo sfruttatore coloniale. Sarebbe potuto succedere senza le atrocità della guerra mondiale? Io dico di no.

Quindi, caro governo Berlusconi, vai pure avanti così. Io sto qui ad aspettare.

Thursday 11 March 2010

A gentleman's agreement

"Driving away from the inn I knew about every man or woman who'd been told the job was filled when it wasn't, every youngster who'd been turned down by a college or a summer camp. I knew the rage that pitches through you when you see your own child shaken and dazed. From that moment, I saw an unending attack by adults on kids of seven and eight and ten and twelve, on adolescents trying to get a job or an education or into medical school. And I knew that they had somehow known it, too. They, those patient stubborn men who argued and wrote and fought and came up with the Constitution and the Bill of Rights. They knew the tree is known by its fruit and that injustice corrupts a tree; that its fruit withers and shrivels and falls at last to that dark ground of History where other great hopes have rotted and died; where equality and freedom remain still the only choice for wholeness and soundness in a man or a nation."

Wednesday 3 March 2010

La pecora nera - Italo Calvino

C'era un paese dove erano tutti ladri.
La notte ogni abitante usciva, coi grimaldelli e la lanterna cieca, e andava a scassinare la casa di un vicino. Rincasava all'alba, carico, e trovata la casa svaligiata.
E così tutti vivevano in concordia e senza danno, poiché l'uno rubava all'altro, e questo a un altro ancora e così via, finché non si rubava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio in quel paese si praticava solo sotto forma d'imbroglio e da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava. Il governo era un'associazione a delinquere ai danni dei sudditi, e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi, e non c'erano né ricchi né poveri.
Ora, non si sa come, accadde che nel paese di venisse a trovare un uomo onesto. La notte, invece di uscirsene col sacco e la lanterna, stava in casa a fumare e a leggere romanzi.
Venivano i ladri, vedevano la luce accesa e non salivano.
Questo fatto durò per un poco: poi bisognò fargli comprendere che se lui voleva vivere senza far niente, non era una buona ragione per non lasciar fare agli altri. Ogni notte che lui passava in casa, era una famiglia che non mangiava l'indomani.
Di fronte a queste ragioni l'uomo onesto non poteva opporsi. Prese anche lui a uscire la sera per tornare all'alba, ma a rubare non ci andava. Onesto era, non c'era nulla da fare. Andava fino al ponte e stava a veder passare l'acqua sotto. Tornava a casa, e la trovava svaligiata.
In meno di una settimana l'uomo onesto si trovò senza un soldo, senza di che mangiare, con la casa vuota. Ma fin qui poco male, perché era colpa sua; il guaio era che da questo suo modo di fare ne nasceva tutto un cambiamento. Perché lui si faceva rubare tutto e intanto non rubava a nessuno; così c'era sempre qualcuno che rincasando all'alba trovava la casa intatta: la casa che avrebbe dovuto svaligiare lui. Fatto sta che dopo un poco quelli che non venivano derubati si trovarono ad essere più ricchi degli altri e a non voler più rubare. E, d'altronde, quelli che venivano per rubare in casa dell'uomo onesto la trovarono sempre vuota; così diventavano poveri.
Intanto, quelli diventati ricchi presero l'abitudine anche loro di andare la notte sul punte, a veder l'acqua che passava sotto. Questo aumentò lo scompiglio, perché ci furono molti altri che diventarono ricchi e molti altri che diventarono poveri.
Ora, i ricchi videro che ad andare la notte sul punte, dopo un po' sarebbero diventati poveri. E pensarono: - Paghiamo dei poveri che vadano a rubare per conto nostro -. Si fecero i contratti, furono stabiliti i salari, le percentuali: naturalmente sempre ladri erano, e cercavano di ingannarsi gli uni con gli altri. Ma, come succede, i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
C'erano dei ricchi così ricchi da non avere più bisogno di rubare per continuare a esser ricchi. Però se smettevano di rubare diventavano poveri perché i poveri li derubavano. Allora pagarono i più poveri dei poveri per difendere la roba loro dagli altri poveri, e così istituirono la polizia, e costruirono le carceri.
In tal modo, già pochi anni dopo l'avvenimento dell'uomo onesto, non si parlava più di rubare o di esser derubati ma solo di ricchi e poveri; eppure erano sempre tutti ladri.
Di onesti c'è stato solo quel tale, ed era morto subito, di fame.

Tuesday 2 March 2010

1 Marzo - sciopero degli stranieri in Italia


1) Quanti sono i cittadini stranieri residenti in Italia[1]

Al 1° gennaio 2010 la popolazione italiana raggiunge i 60 milioni 387 mila residenti

Gli stranieri sono 4.279.000
7,1 % della popolazione complessiva
(6,2% media europea)

2) Quanto è cresciuta la presenza dei cittadini stranieri negli ultimi 20 anni?

Nel 1990 gli stranieri erano 781.138.
In 20 anni il numero dei cittadini stranieri è cresciuto di 3.487.862 unità, quintuplicandosi.

3) Quante sono le donne rispetto agli uomini?

Poco più della metà: il 50,8%[2]

4) Quanti sono i minori stranieri? E gli studenti?

In Italia oltre un quinto della popolazione straniera è composta da minori:

862.453 minori stranieri, al 1° gennaio 2009, il 22% della popolazione straniera tot. [3]

628.937 studenti stranieri nell’anno scolastico 2008/2009 con un’incidenza media del 7%[4]

31,5 anni : età media cittadini stranieri:
44,2 anni : età media italiani


5) Quanti sono i cittadini comunitari e gli extracomunitari?[5]

cittadini comunitari 29,1%
cittadini stranieri 70,9%


6) Quali sono i primi paesi di provenienza?[6]

Romania 953 mila
Albania 472 mila
Marocco 433 mila
Cina 181 mila
Ucraina 172 mila

Il 53,6 % degli stranieri sono cittadini del continente europeo[7]
I rumeni rappresentano il 22% degli “stranieri”
Le prime tre comunità coprono il 43%

7) Chi fa figli in Italia?[8]

Nel 2009 sono nati c.a 570.000 bambini. (per ogni donna: 1,41 figli in media)

Circa 94 mila nascite, pari al 16,5% del totale, sono attribuibili a madri straniere,
di cui il 3,4% con partner italiano e il restante 13% con partner straniero.
10 anni fa erano 29 mila, pari al 5,4%


8) Di quanto diminuirebbe la popolazione italiana ogni anno senza immigrati?

Il tasso di natalità in Italia è dello 0,95%: nel 2009 su 1.000 persone, ci sono stati 9,5 nuovi nati e 9,8 decessi:
con gli stranieri il saldo naturale è dello - 0,3%, senza gli stranieri sarebbe -1,6%


9) In che settori lavoro i cittadini stranieri?[9]

Agricoltura 7,7%
Industria 33,6%
di cui costruzioni 14,2

Servizi 54,5%
servizi famiglie 11,5%
servizi alle imprese 12,2%
alberghi e ristoranti 10,1%
altre attività 20,7%

Non determinato 4,2%

10) Che contributo portano alla ricchezza nazionale? (PIL)


- PIL: incidenza del 9,7% 134 miliardi € nel 2007 (Unioncamere)

- Contributi Inps 2008: 6,5 miliardi € il 4% del tot (la voce)

- Gettito fiscale: 3,2 miliardi € (Dossier Immigrazione)


11) Quanto costano e quanto ricevono

Spese sociali per immigrati
- Il 2,5% delle spese totali, pari a circa la metà del gettito da loro assicurato (Banca Italia).


12) Quali sono le religioni professate dai cittadini stranieri? Qual è la più diffusa?[10]

Cristiani 50%
Musulmani 33%


13) Quanti cittadini stranieri si stabiliscono in Italia ogni anno? Per quali motivi?

Nel 2009 il saldo migratorio netto dei cittadini stranieri è di + 384.000 unità [11]
nel 2008 era + 454.000
nel 2007 era + 493.000

Tipologie di ingressi:

- Lavoro subordinato 0 nel 2009 (ma 295.000 domande di emersione)
150.000 nel 2008

- Lavoro autonomo 3.000 nel 2008
- Lavoro stagionale 80.000 nel 2009 (migrazione circolare)

- ricongiungimento familiare: 124.000 nel 2008

- protezione internazionale 12.857 da gennaio a sett. 2009[12]
31.097 nel 2008[13]

- studio 11.500 nuove immatricolazioni universitarie nel 2008[14]


Tipologie di permessi di soggiorno: [15]

- Lavoro 59%
- Motivi familiari 33%
- Studio 2%
- Protezione internazionale, motivi umanitari 2%
- Residenza elettiva 1%
- Religione 1%
- Altri 1%



FONTI:
http://valigiedicartone.blogspot.com

[1] Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[2] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes, su dati Istat 2009
[3] Fonte: ISTAT, “La popolazione straniera residente in Italia al 1° gennaio 2009”, 8 ottobre 2009, cit.
[4] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[5] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[6] Per questo paragrafo: Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[7] Su questo dato, Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[8] Per questo paragrafo: Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[9] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[10] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[11] Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[12] Fonte: Ministero dell’Interno.
Per l’Istat sarebbero invece c.a 7.500. V. ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[13] FONTE: Commissione Nazionale diritto d’asilo
[14] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[15] Fonte: Dati Min interno 2006

Saturday 20 February 2010

Souvenir dall'Italia

Sono a casa.

Tengo a precisare che la mia presenza qui non ha niente a che fare con l'invito esteso dalla London School of Economics a Massimo D'Alema. Il fatto che lui si trovi a Londra e io qua è solo una coincidenza, giuro.

Vado a trovare mia sorella e al ritorno, nel cammino verso casa dei miei genitori, mi imbatto in un cartello che pubblicizza una palestra. Una palestra per tutti - ci tengono a precisare - bambini, adulti e signore. C'è qualcosa che non va...perché le signore appartengono ad una categoria a parte? Non sono forse "adulte"? Fanno esercizi diversi. Bah, inutile rifletterci e fare la filosofa femminista.

Continuiamo a camminare.

Eccomi nel palazzo dei miei, saluto il portinaio e noto che è ferito. Le fonti (la mia famiglia) mi confermano che è stato fatto a botte da un vicino pazzo. Gira voce che fossero amanti. L'inquilino pazzo ha portato avanti diversi attentati sulla sua vita. Un amore andato a male.

"Ho sentito delle urla. Sentivo qualcuno che diceva "Aiuto, Aiuto!", ma ho avuto paura...C'era molta gente affacciata ai balconi"
"Qualcuno ha chiamato la polizia?"
"Sì, alla fine sì."
"Alla fine di che? Alla fine della rissa? Quando si è visto che non è morto nessuno?!"

A quanto pare il portinaio è molto più forte del vicino pazzo, ma non ha fatto resistenza. "Avrei potuto ucciderlo".

Tuesday 9 February 2010

Saturday 6 February 2010

Per doveri "coniugali", e per mescolarmi con la società inglese (anche questo un dovere), devo andare a guardare la partita di rugby in un pub. Mi vengono in mente un centinaio di cose che preferirei fare, tra cui:

- cucinare coq au vin
- leggere "buio a mezzogiorno" di Koestler
- fare un pisolino
- guardare "julie and julia", in cui fa una comparsa il coq au vin
- sbattere la testa contro il muro

Ma no, scherzo. Il rugby è molto interessante. È un esperimento sociologico e antropologico. L'Inghilterra gioca contro il Galles. Per istinto anarchico in genere faccio il tifo per la squadra opposta all'Italia, ma in questo caso forza wales.

Aggiornamento: Ho notato che i fan del rugby sono piuttosto pacati. Da notare però che da brava italiana tendo a paragonarli agli hooligan calcistici italiani. Per usare un detto inglese: "Football is a gentlemens' game played by thugs and rugby is a thug's game played by gentlemen".

Il rugby è distintivamente uno sport omoerotico, in certi casi ai livelli di Top Gun ... non che ci sia niente di male!

Tuesday 26 January 2010

Benvenuti nella showroom, in altre parole "A big fuss"

Come definirla? Misantropia, asocievolezza, una mentalità rigida e arrugginita. E questo perché provo un grande rigetto per il concetto di celebrità, il grande personaggio, il VIP.

Eppure eccomi qua, in una common room della LSE, a Londra. Sono seduta in una poltrona, guardo con curiosità una cinquantina di studenti italiani che circondano il grande personaggio del giorno. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione. Due anni fa era Fassino, oggi è Beppe Grillo.

Qualcuno fa la fila per la photo opportunity di turno. Comincio ad analizzare lo scetticismo che provo verso l'importanza iconografica della foto. Un esaltato non si lascia sfuggire un inopportuno: "Sei il nostro Al Gore!".

Sono con una collega, un editore è preoccupato. "Non facciamo un intervista, la querela è sempre dietro l'angolo". La mia collega non capisce di cosa abbia paura, fa fatica a non ridere. "Certe volte la censura è anche più pericolosa", si spiega lui.

Ci spostiamo in un'altra ala dell'edificio e ci mettiamo in fila (fila VIP s'intende) fuori dal lecture theatre. Fuori ci sono centinaia di persone in fila, non tutti ce la faranno ad entrare. Lo staff della LSE è in fibrillazione. Non per noi, non per Beppe, ma per un'altra scrittrice famosa. Una donna - un'organizzatrice, affettuosamente soprannominata dalla folla Frau Hitler - ammonisce con uno sguardo severo gli italiani che parlando al loro solito volume disturbano la scrittrice famosa, al momento nell'auditorium intenta a parlare davanti ad una folla più sofisticata.

Ho il sospetto che la frau provasse un piacere sadico ad ammonire questa folla irrispettosa, sottosviluppata e incivile. Qualcuno è stato scacciato, colpevole di non averla ubbidito. Si prova una certa braveria a zittire degli italiani.

"Sorry did you miss that? I asked you to be quiet! Out! OUT!!!"

Se potessi specializzarmi in qualcosa sarebbe pratiche di condiscendenza. È il fatto che siamo una folla di italiani che la autorizza a parlarci come se fossimo bambini? C'è chi ride, c'è chi si arrabbia.

Arriviamo dentro, e nonostante la grande folla troviamo posto. Io sono in prima fila, ma mi siedo nei gradini del palco per fare qualche foto. Un altro VIP, un grande personaggio, un grande giornalista fa il suo ingresso. Non so chi è ma dev'essere importante perché le sue scarpe sono così lucide che nella loro superficie s'intravede la luce dei riflettori. Gli chiedo il bigliettino da visita. Non ce l'ha, mi fa un gesto, "chiedi a quelli della LSE, loro mi conoscono".

Mi sforzo, stringo i denti, provo a non pensare che ... è questo che non va con l'Italia. È esagerare e ragionare per miti. È qualcuno che ti manca di rispetto e tu non rispondi ma sghignazzi, ignori l'affronto e non rispondi con dignità. È una persona che ti tratta con sufficienza perché è più importante di te.

Le luci si affievoliscono, i flash scattano. Si apre il sipario, un passo metallico echeggia dal palco e comincia lo spettacolo.