Thursday 11 March 2010

A gentleman's agreement

"Driving away from the inn I knew about every man or woman who'd been told the job was filled when it wasn't, every youngster who'd been turned down by a college or a summer camp. I knew the rage that pitches through you when you see your own child shaken and dazed. From that moment, I saw an unending attack by adults on kids of seven and eight and ten and twelve, on adolescents trying to get a job or an education or into medical school. And I knew that they had somehow known it, too. They, those patient stubborn men who argued and wrote and fought and came up with the Constitution and the Bill of Rights. They knew the tree is known by its fruit and that injustice corrupts a tree; that its fruit withers and shrivels and falls at last to that dark ground of History where other great hopes have rotted and died; where equality and freedom remain still the only choice for wholeness and soundness in a man or a nation."

Wednesday 3 March 2010

La pecora nera - Italo Calvino

C'era un paese dove erano tutti ladri.
La notte ogni abitante usciva, coi grimaldelli e la lanterna cieca, e andava a scassinare la casa di un vicino. Rincasava all'alba, carico, e trovata la casa svaligiata.
E così tutti vivevano in concordia e senza danno, poiché l'uno rubava all'altro, e questo a un altro ancora e così via, finché non si rubava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio in quel paese si praticava solo sotto forma d'imbroglio e da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava. Il governo era un'associazione a delinquere ai danni dei sudditi, e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi, e non c'erano né ricchi né poveri.
Ora, non si sa come, accadde che nel paese di venisse a trovare un uomo onesto. La notte, invece di uscirsene col sacco e la lanterna, stava in casa a fumare e a leggere romanzi.
Venivano i ladri, vedevano la luce accesa e non salivano.
Questo fatto durò per un poco: poi bisognò fargli comprendere che se lui voleva vivere senza far niente, non era una buona ragione per non lasciar fare agli altri. Ogni notte che lui passava in casa, era una famiglia che non mangiava l'indomani.
Di fronte a queste ragioni l'uomo onesto non poteva opporsi. Prese anche lui a uscire la sera per tornare all'alba, ma a rubare non ci andava. Onesto era, non c'era nulla da fare. Andava fino al ponte e stava a veder passare l'acqua sotto. Tornava a casa, e la trovava svaligiata.
In meno di una settimana l'uomo onesto si trovò senza un soldo, senza di che mangiare, con la casa vuota. Ma fin qui poco male, perché era colpa sua; il guaio era che da questo suo modo di fare ne nasceva tutto un cambiamento. Perché lui si faceva rubare tutto e intanto non rubava a nessuno; così c'era sempre qualcuno che rincasando all'alba trovava la casa intatta: la casa che avrebbe dovuto svaligiare lui. Fatto sta che dopo un poco quelli che non venivano derubati si trovarono ad essere più ricchi degli altri e a non voler più rubare. E, d'altronde, quelli che venivano per rubare in casa dell'uomo onesto la trovarono sempre vuota; così diventavano poveri.
Intanto, quelli diventati ricchi presero l'abitudine anche loro di andare la notte sul punte, a veder l'acqua che passava sotto. Questo aumentò lo scompiglio, perché ci furono molti altri che diventarono ricchi e molti altri che diventarono poveri.
Ora, i ricchi videro che ad andare la notte sul punte, dopo un po' sarebbero diventati poveri. E pensarono: - Paghiamo dei poveri che vadano a rubare per conto nostro -. Si fecero i contratti, furono stabiliti i salari, le percentuali: naturalmente sempre ladri erano, e cercavano di ingannarsi gli uni con gli altri. Ma, come succede, i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
C'erano dei ricchi così ricchi da non avere più bisogno di rubare per continuare a esser ricchi. Però se smettevano di rubare diventavano poveri perché i poveri li derubavano. Allora pagarono i più poveri dei poveri per difendere la roba loro dagli altri poveri, e così istituirono la polizia, e costruirono le carceri.
In tal modo, già pochi anni dopo l'avvenimento dell'uomo onesto, non si parlava più di rubare o di esser derubati ma solo di ricchi e poveri; eppure erano sempre tutti ladri.
Di onesti c'è stato solo quel tale, ed era morto subito, di fame.

Tuesday 2 March 2010

1 Marzo - sciopero degli stranieri in Italia


1) Quanti sono i cittadini stranieri residenti in Italia[1]

Al 1° gennaio 2010 la popolazione italiana raggiunge i 60 milioni 387 mila residenti

Gli stranieri sono 4.279.000
7,1 % della popolazione complessiva
(6,2% media europea)

2) Quanto è cresciuta la presenza dei cittadini stranieri negli ultimi 20 anni?

Nel 1990 gli stranieri erano 781.138.
In 20 anni il numero dei cittadini stranieri è cresciuto di 3.487.862 unità, quintuplicandosi.

3) Quante sono le donne rispetto agli uomini?

Poco più della metà: il 50,8%[2]

4) Quanti sono i minori stranieri? E gli studenti?

In Italia oltre un quinto della popolazione straniera è composta da minori:

862.453 minori stranieri, al 1° gennaio 2009, il 22% della popolazione straniera tot. [3]

628.937 studenti stranieri nell’anno scolastico 2008/2009 con un’incidenza media del 7%[4]

31,5 anni : età media cittadini stranieri:
44,2 anni : età media italiani


5) Quanti sono i cittadini comunitari e gli extracomunitari?[5]

cittadini comunitari 29,1%
cittadini stranieri 70,9%


6) Quali sono i primi paesi di provenienza?[6]

Romania 953 mila
Albania 472 mila
Marocco 433 mila
Cina 181 mila
Ucraina 172 mila

Il 53,6 % degli stranieri sono cittadini del continente europeo[7]
I rumeni rappresentano il 22% degli “stranieri”
Le prime tre comunità coprono il 43%

7) Chi fa figli in Italia?[8]

Nel 2009 sono nati c.a 570.000 bambini. (per ogni donna: 1,41 figli in media)

Circa 94 mila nascite, pari al 16,5% del totale, sono attribuibili a madri straniere,
di cui il 3,4% con partner italiano e il restante 13% con partner straniero.
10 anni fa erano 29 mila, pari al 5,4%


8) Di quanto diminuirebbe la popolazione italiana ogni anno senza immigrati?

Il tasso di natalità in Italia è dello 0,95%: nel 2009 su 1.000 persone, ci sono stati 9,5 nuovi nati e 9,8 decessi:
con gli stranieri il saldo naturale è dello - 0,3%, senza gli stranieri sarebbe -1,6%


9) In che settori lavoro i cittadini stranieri?[9]

Agricoltura 7,7%
Industria 33,6%
di cui costruzioni 14,2

Servizi 54,5%
servizi famiglie 11,5%
servizi alle imprese 12,2%
alberghi e ristoranti 10,1%
altre attività 20,7%

Non determinato 4,2%

10) Che contributo portano alla ricchezza nazionale? (PIL)


- PIL: incidenza del 9,7% 134 miliardi € nel 2007 (Unioncamere)

- Contributi Inps 2008: 6,5 miliardi € il 4% del tot (la voce)

- Gettito fiscale: 3,2 miliardi € (Dossier Immigrazione)


11) Quanto costano e quanto ricevono

Spese sociali per immigrati
- Il 2,5% delle spese totali, pari a circa la metà del gettito da loro assicurato (Banca Italia).


12) Quali sono le religioni professate dai cittadini stranieri? Qual è la più diffusa?[10]

Cristiani 50%
Musulmani 33%


13) Quanti cittadini stranieri si stabiliscono in Italia ogni anno? Per quali motivi?

Nel 2009 il saldo migratorio netto dei cittadini stranieri è di + 384.000 unità [11]
nel 2008 era + 454.000
nel 2007 era + 493.000

Tipologie di ingressi:

- Lavoro subordinato 0 nel 2009 (ma 295.000 domande di emersione)
150.000 nel 2008

- Lavoro autonomo 3.000 nel 2008
- Lavoro stagionale 80.000 nel 2009 (migrazione circolare)

- ricongiungimento familiare: 124.000 nel 2008

- protezione internazionale 12.857 da gennaio a sett. 2009[12]
31.097 nel 2008[13]

- studio 11.500 nuove immatricolazioni universitarie nel 2008[14]


Tipologie di permessi di soggiorno: [15]

- Lavoro 59%
- Motivi familiari 33%
- Studio 2%
- Protezione internazionale, motivi umanitari 2%
- Residenza elettiva 1%
- Religione 1%
- Altri 1%



FONTI:
http://valigiedicartone.blogspot.com

[1] Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[2] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes, su dati Istat 2009
[3] Fonte: ISTAT, “La popolazione straniera residente in Italia al 1° gennaio 2009”, 8 ottobre 2009, cit.
[4] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[5] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[6] Per questo paragrafo: Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[7] Su questo dato, Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[8] Per questo paragrafo: Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[9] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[10] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[11] Fonte: ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[12] Fonte: Ministero dell’Interno.
Per l’Istat sarebbero invece c.a 7.500. V. ISTAT Indicatori demografici 2009, 18 febbraio 2010
[13] FONTE: Commissione Nazionale diritto d’asilo
[14] Fonte: Dossier Statistico Immigrazione, 2009, Caritas-Migrantes.
[15] Fonte: Dati Min interno 2006