Wednesday, 5 May 2010

L'ultima parola

Stasera sono andata ad ascoltare un intervento di Marco Travaglio e Antonio Padellaro alla London School of Economics. E ho ascoltato, ascoltato e ascoltato. Poi ho fatto una domanda e non sono rimasta soddisfatta dalla risposta. Ho scritto una lettera a Padellaro ma data la difficoltà di trovare il suo indirizzo e-mail non mi resta che pubblicarla qua.

Gentile Antonio Padellaro,

Le scrivo perché non sono rimasta soddisfatta dalla sua risposta a proposito di quanto sia chiuso il mondo del giornalismo. Lei mi propone di mandarle un'idea per un'inchiesta, pronta e impacchettata. Prima di tutto che garanzie ho che il vostro giornale non prenda la mia proposta senza darmi alcun credito? Secondo, e più importante, come mai ci si aspetta che io abbia già i contatti adatti e il tempo (non pagato) per lavorare ad una storia di tipo investigativo se io sono una giornalista al principio della mia carriera? È un po' come chiedere ad un nuovo impiegato di un'azienda che si occupa di investimenti che può essere pagato solo se porta un nuovo contratto con un'azienda (così per farle un esempio). È un po' assurdo. Una persona che entra in una nuova professione ha diritto, secondo la mia umile opinione, ad essere in un certo senso accudita da un mentore che gli insegni la professione.

La sua riposta sarebbe che queste cose si imparano nella scuola di giornalismo. Sono d'accordo. Ma io so che le uniche università da cui pubblicazioni come la vostra prendono stagisti sono quelle convenzionate, come il Sacro Cuore e la LUISS. Ci sono due tipi di persone che vanno a queste università. Quelli che hanno ottenuto una borsa di studio (che spesso sono conferite seguendo pratiche poco trasparenti) e quelli che se lo possono permettere: i privilegiati, i ricchi.

Ma parliamo anche dello stage. Chi si può permettere di lavorare gratis? I privilegiati, i ricchi. Magari prendete amici di amici. Mi dica che lei non l'ha mai fatto.

In questo modo il giornalismo non è democraticamente rappresentativo, e in mia opinione dovrebbe esserlo. Per esempio lei conosce molte persone che assumono seguendo le regole delle uguali opportunità. Lei ha mai impiegato uno straniero, un musulmano, più donne che uomini? Il giornalismo è composto dalla classe privilegiata. E forse è anche per questo che l'Italia si trova al 72esimo posto di Freedom House.

Cordiali saluti,

Federica Cocco

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